I bambini nella separazione
“L’uomo non separi ciò che Dio ha unito”; con questa formula il Sacerdote cattolico sancisce l’unione matrimoniale, determinando che questa sia per sempre, peraltro anche prima confermata dalla promessa matrimoniale “…finché morte non ci separi”. La realtà è molto diversa!
La separazione
Nella cerimonia del matrimonio cattolico, in tutta sincerità non sono a conoscenza delle formule usate in altre Confessioni, l’unione di una coppia è determinata per tutta la durata della vita degli sposi molto più semplice e più realistica è l’unione civile.
In quest’ultimo caso gli sposi ascoltano e approvano tacitamente la propria adesione al dettato della legge e non potrebbe essere diverso poiché si tratta di Legge dello Stato e quindi obbligatoriamente da osservare.
La Legge stabilisce degli obblighi civili che gli sposi devono osservare ma non si fa menzione della durata fino alla morte dell’unione matrimoniale. Certamente chi arriva al matrimonio è convinto della fondatezza dei sentimenti e della volontà di passare tutta la vita insieme, se possibile.
Altrettanto, però, c’è la consapevolezza razionale che le cose potrebbero un domani anche andare male e condurre alla fine del matrimonio, sebbene questo non è un pensiero che alberga nella testa degli sposi.
Le percentuali delle separazioni
Le separazioni sono molto più frequenti nei matrimoni civili, solo il 14% dei matrimoni religiosi finiscono in separazione mentre la percentuale delle separazioni dopo 17 anni di matrimonio arriva ad oltre il 25% del totale.
Quando si arriva ad una separazione o motivi possono essere i più disparati ma nella maggior parte dei casi si arriva a questo a causa di tradimenti nella coppia, in molti altri casi il motivo è da riferire alla impossibilità di continuare l’unione per i troppi litigi, le incomprensioni, le incompatibilità che si vengono ad evidenziare.
Ciascuno per proprio conto, dunque ognuno libero di farsi la sua vita ma se dall’unione sono nati dei figli la cosa diventa più difficile e delicata.
I bambini nella separazione
I bambini vivono male in un ambiente in cui mamma e papà litigano in continuazione. Questa condizione pone a carico dei bambini un notevole stress che si riflette anche nella qualità dei suoi rapporti sociali e nel rendimento scolastico.
Spesso i bambini in queste situazioni arrivano alla depressione con tutti i segni evidenti di questa condizione, compreso un regresso che può esprimersi in molti modi, riprendendo a farsi la pipì addosso, con l’inappetenza, con la tendenza ad isolarsi.
Quando questo accade le coppie hanno solo due possibilità:
- trovare il modo per superare i contrasti e trovare un nuovo equilibrio familiare per il bene di tutti
- Mettere la parola fine a questa situazione conflittuale e separarsi
Non che la separazione sia un evento positivo per i bambini ma in molti casi è ciò che consente un certo recupero di serenità, purché i genitori la gestiscano con civiltà e intelligenza.
Le ripicche tra genitori
Purtroppo troppo spesso i contrasti tra i genitori portano ad una oggettivazione dei figli che diventano loro malgrado uno strumento per fare ripicche e ricatti all’altro genitore.
Molte mamme non consentono al papà di avere rapporti frequenti e normali con i figli, li usano come ricatto, come ostaggi per ottenere facilitazioni economiche.
Se due persone possono legittimamente separarsi, altrettanto non deve essere per i figli: costringere un genitore, con la fine del rapporto matrimoniale, a separarsi dai figli è atroce per l’ex coniuge.
Ancora più atroce e drammatico è per i bambini i quali si trovano all’improvviso senza una figura genitoriale, come fossero orfani ma senza esserlo e con la consapevolezza che non è così.
Con questi comportamenti non si fa certo il bene dei bambini, così come assolutamente è da evitare di mettere i bambini contro l’altro genitore o di parlarne male, di tentare di contrapporli e distaccarli.
I bambini hanno bisogno della mamma e del papà, anche se non stanno più insieme e hanno diritto di ricevere educazione e massimo affetto da entrambi